mercoledì 18 dicembre 2013

IL NATALE 2013 CON I PICCOLI CHEF - 3° EDIZIONE DEL CORSO DI CUCINA PER PICCOLI


Terzo Appuntamento di cucina per piccoli Chef versione Natalizia

EVVIVA !!! 
LE VACANZE DI NATALE SONO VICINISSIME E IL G LAB HA PENSATO BENE DI ORGANIZZARE UN NUOVO CORSO DI CUCINA PER TANTI PICCOLI CHEF ESATTAMENTE IL GIORNO PRIMA DELLA VIGILIA DI NATALE 2013.
IN QUESTA EDIZIONE A TUTTI GLI ASPIRANTI PICCOLI GRANDI CHEF SARA' DATO IL COMPITO DI PREPARARE UN DOLCETTO DA APPENDERE POI SOTTO IL PROPRIO ALBERO DI NATALE, O DA REGALARE AI NONNI O MEGLIO ANCORA DA MANGIARE TUTTI INSIEME IL GIORNO DI NATALE .

IN QUESTA PUNTATA VA IN SCENA IL RUSTICO LECCESE E LA PICCOLA ROSTICCERIA.

Se vuoi ricevere l'attestato del terzo corso di cucina per piccoli Chef versione natalizia da appendere sotto l'albero di Natale, leggi il regolamento sottostante seguendo le modalità di iscrizione

REGOLAMENTO SUL CORSO DI CUCINA PER BAMBINI


Il TERZO corso di cucina per bambini " IL LUNEDI' CUCINO IO E ... BASTA" si svolgerà presso i locali del G LAB Gastrolaboratorio in via stazione 67 a Campi Salentina, (LE) nella giornata di Lunedi 23.12.2013, dalle ore 16.00 alle ore 18.00.

  • La quota di partecipazione del secondo appuntamento del corso di cucina e' di € 12,00.
  • L'iscrizione e' obbligatoria e deve essere effettuata entro le ore 12.00 del 23.10.2013 telefonando al numero 349.65.20.659; non si accettano iscrizioni via Facebook.
  • L'eta' di partecipazione va dai 6 agli 11 anni.
  • Il G Lab fornira' durante il corso il materiale didattico necessario per lo svolgimento dell'attivita'



Per qualsiasi informazione, il G Lab rimane a completa disposizione.
mail: gastro.laboratorio@gmail.com

martedì 1 ottobre 2013

IL LUNEDI' CUCINO IO E ... BASTA ! Secondo Corso di cucina per Piccoli Chef


Ed eccoci giunti al secondo corso del "Lunedi cucino io e.. basta" l' appuntamento dedicato ai piccoli chef che amano cimentarsi in cucina già da piccoli.

In questa puntata i nostri baby-chef saranno alle prese con i dolci!  
Poi tra una torta ed un biscotto, come di consueto, presenteremo e realizzeremo insieme a loro un piatto a chilometro zero, un piatto cioè tipico del Salento ed inoltre saranno svelati tanti piccoli trucchi da utilizzare in cucina, proprio come un grande Chef.

Se vuoi ricevere anche tu l'attestato del secondo corso di cucina per piccoli Chef, leggi le info per la partecipazione:



REGOLAMENTO SUL CORSO DI CUCINA PER BAMBINI


Il SECONDO corso di cucina per bambini " IL LUNEDI' CUCINO IO E ... BASTA" si svolgerà presso i locali del G LAB Gastrolaboratorio in via stazione 67 a Campi Salentina, (LE) nella giornata di Lunedi 07.10.2013, dalle ore 16.00 alle ore 18.00.

  • La quota di partecipazione del secondo appuntamento del corso di cucina e' di € 12,00.
  • L'iscrizione e' obbligatoria e deve essere effettuata entro le ore 12.00 del 07.10.2013 telefonando al numero 349.65.20.659; non si accettano iscrizioni via Facebook.
  • L'eta' di partecipazione va dai 6 agli 11 anni.
  • Il G Lab fornira' durante il corso il materiale didattico necessario per lo svolgimento dell'attivita'



Per qualsiasi informazione, il G Lab rimane a completa disposizione.

martedì 13 agosto 2013

IL LUNEDI' CUCINO IO E...... BASTA ! Primo Corso di Cucina per piccoli Chef



REGOLAMENTO SUL CORSO DI CUCINA PER BAMBINI


Il PRIMO corso di cucina per bambini " IL LUNEDI' CUCINO IO E ... BASTA" si svolgerà presso i locali del G LAB Gastrolaboratorio in via stazione 67 a Campi Salentina, (LE) nella giornata di Lunedi 19.08.2013, dalle ore 16.00 alle ore 18.00.

  • La quota di partecipazione del primo appuntamento del corso di cucina, formulata in maniera promozionale e' di € 10,00.
  • L'iscrizione e' obbligatoria e deve essere effettuata entro le ore 12.00 del 16.08.2013 telefonando al numero 349.65.20.659; non si accettano iscrizioni via Facebook.
  • L'eta' di partecipazione va dai 6 agli 11 anni.
  • E' obbligatoria, durante la durata del corso, la presenza di un adulto (genitore o parente autorizzato)
  • Il G Lab fornira' durante il corso il materiale didattico necessario per lo svolgimento dell'attivita'


Per qualsiasi informazione, il G Lab rimane a completa disposizione 


Potete contattarci via e mail: gastro.laboratorio@gmail.com


Buon Divertimento dal G LAB









giovedì 7 marzo 2013

Note Dolci in Pomeriggi Stonati


Di origine piemontese, questi piccoli piaceri uno tira l'altro vantano l'età di ben 200 anni. 
Prendono il loro nome dall'unione delle due semisfere, che danno appunto l'immagine delle labbra femminili in procinto di baciare.
Proposte e riproposte grazie alla maestria di numerosi pasticceri, noi ve le presentiamo con la seguente preparazione:

Di cosa avete bisogno:

Mandorle 175 gr
Zucchero 125 gr
Farina 175gr 
Burro 125gr
Cioccolato Fondente 125gr
Tuorlo 1 


Come Funziona:

Immergete le mandorle in acqua bollente, pelatele e poi tritatele finemente nel frullatore con lo zucchero.Versate il composto ottenuto sulla spianatoia e formate la fontana aggiungendo la farina. 
Al centro mettete il burro ammorbidito ed impastate. Fate riposare l'impasto in frigorifero per mezz'ora. Preparate tante palline grandi come una nocciola che metterete sulla teglia del forno imburrata ed infarinata. Cuocete a forno moderato (150°) per circa 20'. Lasciatele raffreddare. Intanto sciogliete il cioccolato a bagnomaria; incorporatevi un tuorlo d'uovo. Passate un dolcetto con la parte piatta nel cioccolato ed unitelo ad un altro. Potrete conservare i baci di dama diversi giorni in un vaso di vetro chiuso ermeticamente.

Buon Divertimento Amici ;)







giovedì 28 febbraio 2013

La Puddhica Pasquale ... il Salento fra Gusto e Tradizione

La Puddhica Salentina

Denominata "Cuddhura" detiene numerosi sinonimi come: Cuddhura cu l’oe, palomba, palummeddhra, panareddhra, puddhica, puddhica cu l’oe o Puddhricasciu.


Cuddhura, dal bizantino kollùra, è un tipico dolce pasquale di antichissima origine e diffuso in tutto il Salento, ove da paese a paese, assume le più diverse denominazioni quali: cuddhure cu l’oe, palombe, palummeddhre, panareddhre, ecc…. .
Oggi sono preparate anche  in versione dolce con della pasta da biscotti (Panareddhra). Ma non è stato sempre così: originariamente, infatti, erano preparate con della comune pasta di pane sagomata a forma di colomba, panierino, galletto, bambola e guarnite con uova con il guscio. La pasta veniva semplicemente pennellata in superficie con l’uovo sbattuto per conferirgli un aspetto lucido, esteticamente più accattivante. Era un pane rituale e come tale non si pretendeva che dovesse avere un sapore particolarmente grato. In passato, durante la Quaresima si manteneva uno stretto digiuno durante il quale era rigorosamente vietato “‘ncammarare” ovvero consumare carne uova e persino formaggio, quindi quando il mezzogiorno del Sabato Santo cadeva il panno e le campane annunziavano la Resurrezione, si rompeva immediatamente il digiuno, mangiando questa sorta di ciambella con le uova.
Quelle a forma di animale (solitamente galletto) o di bambola, venivano donate ai bambini e nessun giovane da ragazzo poteva esimersi dal regalarne una, generalmente a forma di panierino, alla “zita” . Tradizioni analoghe permangono nelle altre province della Puglia, ma anche in Grecia e, soprattutto, in Albania.
In Puglia la tradizione è ancora molto osservata ma oggigiorno è più probabile che siano preparate a base di pasta dolce.

Noi vi consigliamo questo procedimento.

Di cosa avete bisogno:

1 kg di Farina
300 gr di Zucchero
230 gr di Burro 
5 gr di ammoniaca
8 uova 
8 uova per farcire 

Come Funziona:

Ponete la farina su una spianatoia e mettete nel centro del cratere lo zucchero, il burro, l'ammoniaca e 8 uova. Impastate tutti gli ingredienti, fino a ottenere una pasta liscia e omogenea. Tirate una sfoglia con il matterello, di circa 4 o 5 mm, poi ritagliate la forma desiderata e ponetevi sopra un uovo con tutto il guscio, che avrete tenuto a bagno in acqua e bicarbonato per una decina di minuti e sciacquato sotto acqua corrente. Bloccatelo con listarelle di pasta, o treccine, ottenute lavorando la pasta stessa, spennellate con un uovo sbattuto affinchè diventi lucido dopo la cottura e decorate con granella di zucchero, codette  colorate o piccoli confetti. Infornate per circa 20 minuti, in forno preriscaldato, a 215°C.

E come sempre Buon Divertimento dal GLAB !

lunedì 11 febbraio 2013

San Valentino 2013 al G LAB

SAN VALENTINO AL G LAB

Una cena dedicata a tutti gli innamorati e a tutti coloro che hanno voglia di trascorrere una serata al fianco della propria anima gemella, in compagnia di ottima musica, di un menù ricercato e della giusta atmosfera ... 


...Flan di Carciofi violetti ai sentori piccanti
Cestino di Pasta Fillo con Verdure Grigliate e salsa acida
Frittelle al Sapore di Mare

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Strozzapreti al Ragù di Pesce Spada con Pomodorini, Rucola e Peperoncino



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Calamaro Ripieno, Cous Cous Mediterraneo, Salsa al Pesto di Capperi


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MilleFoglie con Crema di Nocciole, Panna fresca montata e Salsa ai Frutti di Bosco



Flủte di Prosecco e Coperto inclusi € 15.°°  pp


E.... per chi non lo sapesse, piccole curiosità dal mondo sulla festa di San Valentino 



Il giorno di San Valentino non è una festa d’appannaggio solamente italiano. Ogni Paese nel mondo ha tradizioni da cui si possono attingere idee. Curiosità e divertimento sono assicurati.

In Spagna San Valentino si celebra regalando il simbolo della passione per eccellenza, la rosa rossa. Negli Stati Uniti viene festeggiato da tutti, anche dai bambini che si scambiano biglietti disegnati con i personaggi dei cartoni animati preferiti.

In Brasile, Paese vivace e sede di numerosi siti Unesco, esiste la festa ma in un diverso giorno dell’anno, il 12 giugno e i festeggiamenti iniziano già la sera della vigilia celebrando Sant’Antonio, patrono protettore degli innamorati.

Le tradizioni in Cina, invece, prevedono che il settimo giorno del settimo mese lunare sia una data legata ad una leggenda che narra di un amore impossibile tra una fata ed un comune mortale, separati dalla Via Lattea. Si crede che ogni anno, nel medesimo giorno, gli uccelli creino un ponte affinché i due amanti possano incontrarsi. Nel Paese del sorriso, la Thailandia, ci si riunisce per la Festa degli Innamorati solamente quando si è presa la decisione di sposarsi.

Tra tutti i modi di celebrare San Valentino, forse, la nazione che segue la tradizione più particolare è il Giappone. Questa è una festa è sentita soprattutto dai giovani ed è usanza che le ragazze regalino cioccolatini agli uomini. I destinatari dei regali, però, non devono essere necessariamente mariti o fidanzati ma anche colleghi, amici o datori da lavoro. Gli uomini che hanno ricevuto un regalo per San Valentino, hanno poi l’obbligo di ricambiare un mese dopo, il 14 marzo, donando del cioccolato bianco nella giornata denominata White Day. L’origine della festa risale al 1936 quando la ditta dolciaria Kobe tentò di introdurla in Giappone senza però ottenere successo. Venne fatto un altro tentativo di incrementare le vendite nel 1952 senza variazioni di risultato e solamente nel 1958 la Mary’s Chocolate Company, una ditta di cioccolato di Tokyo, riuscì ad introdurre la ricorrenza che da allora ha acquisito sempre più importanza nel Paese.

Per evitare fraintendimenti, esistono due tipi di cioccolatino: il Honmei choco viene donato solamente al ragazzo di cui si è innamorate mentre il Giri choco è legato a sentimenti di amicizia e riconoscenza.E voi, quale regalerete?

martedì 29 gennaio 2013

GNOCCHI DI ORTICHE CON FILETTO DI SGOMBRO E VERDURINE DI STAGIONE


Le ortiche sono presenza costante della cucina povera d’un tempo; eccole in una preparazione che incontra anche un pesce povero ma ricco di proprietà nutritive: Lo Sgombro dell' Adriatico.

DI COSA AVETE BISOGNO:


Ingredienti per 4 persone
Per gli gnocchi:

500    gr. di patate (provate la varieta Sieglinde di Galatina)
1,1/2 Cucchiaio di amido di mais  ( Maizena)
50     gr. di parmigiano gratuggiato
1      Uovo piccolo
100  gr di foglie di ortica
Farina bianca
Sale
Pepe

Per la salsa

1   Sgombro di 300 gr. circa
1   Carota
2   Coste di sedano
1   Piccolo porro
1   Scalogno 
1 Rametto di salvia
Olio extravergine d’oliva prodotto nel Salento
Vino bianco  
sale  pepe


COME FUNZIONA:


Lavare bene le foglie di ortica e scottarle per 4 minuti in acqua e sale.
Scolare, strizzare e saltare in padella con un filo di olio ed un cucchiaio di scalogno tritato.
Salare a piacere ed aggiungere un mestolino di brodo, Cuocere fino a quando risulteranno quasi asciutte; passare nel mixer e tritare il più fine possibile.
Lavare le patate pressappoco della stessa misura disporle sulla teglia del forno e cuocere a 180° per 40 minuti. Mentre le patate cuociono, sfilettare lo sgombro, spinarlo e ridurre a cubetti. Scaldare un po’ di olio con un cucchiaio di scalogno tritato, aggiungere lo sgombro, aggiustare di sale e pepe lasciare rosolare leggermente e bagnare con un goccio di vino bianco; lasciare evaporare e spegnere il fuoco. Tagliare le verdure a julienne (striscioline sottili)  Scaldare l’olio con poco scalogno e versarvi le verdure, sale,  pepe,  foglie di salvia e a fuoco vivace tenetele mescolate. Quando saranno appassite ma ancora croccanti, unitele allo sgombro già preparato in una padella un pò grande dove poi salterete gli gnocchi.
Cotte le patate, tagliatele a metà e mettetele nello schiaccia patate dalla parte della polpa e schiacciate su un piano pulito, la buccia rimarrà all’interno e potrete eliminarla con facilità rendendo il vostro lavoro più veloce..... .Aggiungete il  parmigiano, l’uovo, l’amido di mais, la crema di ortiche, un pugno di farina bianca,  aggiustare di sale e pepe ed impastare.
Se il composto risultasse troppo duro aggiungere ancora le ortiche passate.
Fare gli gnocchi nel solito sistema e passarli sul dorso di una forchetta per formare dei piccoli solchi dove il sugo entrerà per renderli più gustosi.
Cuocere gli gnocchi in acqua salata, scolarli quando vengono in superficie e saltarli nel sugo caldo per qualche minuto.
Distribuire nei piatti e servire.

E.... ricordate: i menù a km zero devono necessariamente essere anche a costo zero!

Buon Divertimento Amici :)






lunedì 28 gennaio 2013

LE "MENNULE RIZZE"


FORSE NON TUTTI SANNO CHE:


” Le mandorle ricce, detti anche confetti ricci sono un prodotto dolciario tipico della cittadina di Francavilla Fontana ( provincia di BR ),  hanno la classica forma ovoidale dall’ esterno bianco e croccante e l’ interno tenero e friabile.

Le mandorle ricce costituivano prima dell’ universale diffusione delle chiacchiere uno dei prodotti gastronomici tradizionalmente legati al carnevale.

E’ un dolciume povero, ma soprattutto genuino, composto da mandorle, acqua e zucchero, con l’ aggiunta di aromi naturali, come vaniglia e limone. Le mandorle vengono fatte dorare nel forno e successivamente vengono incamiciate nella glassa di zucchero. “



INGREDIENTI:

1 kg di mandorle;
1 kg di zucchero semolato;
10 albumi;
essenza di vaniglia qb.


PREPARAZIONE:
Sbucciate le mandorle dopo averle immerse per qualche minuto nell’ acqua bollente. Lasciatele  asciugare in forno e macinatele prima nel mixer per sminuzzarle e poi nel macina-caffè con lo zucchero per renderle in polvere.

Con le fruste  aggiungete uno alla volta gli albumi fino a raggiungere una consistenza morbida. Con la sacca a poche formate  i dolcetti direttamente sulla carta forno nella teglia da forno, rivestita da carta da forno.

Fate riposare i dolcetti una notte intera ( circa 10 ore ) e infornare a 200° per 15 minuti; i dolcetti dovranno dorare leggermente. Fateli raffreddare e successivamente conservateli in barattoli preferibilmente a chiusura ermetica in modo da renderli morbidi.

Successivamente fate dorare le mandorle in teglia, nel forno a legna. Ancora calde si incamiciano di zucchero  ( sciolto in acqua tiepida ) oscillandole per 1 ora. Si ottiene la ricciatura oscillandole ancora per 2 ore. Si versa la glassa con aggiunta di limone e vaniglia.

I confetti poi vengono posti ad asciugare a temperatura ambiente, in teli di cotone bianco e infine conservati in vasi di vetro a chiusura ermetica.

Il processo richiede adeguata attrezzatura e un pò di esperienza.... ma per chiunque voglia cimentarsi in casa .... 
Buon Divertimento!

venerdì 25 gennaio 2013

CARNIVAL TIME - LE CHIACCHIERE

LE CHIACCHIERE DI CARNEVALE 
COME LA BUONA TRADIZIONE VUOLE, IN QUESTO PERIODO SU TUTTI I BANCHI DI PASTICCERIE E BAR SI VEDONO LE CLASSICHE CHIACCHIERE DI CARNEVALE, CHE RICHIAMANO GLI SGUARDI DEI TANTI GOLOSI ATTRAVERSO LE VETRINE ADAGIATE SU VASSOI ENORMI E DALLE FORME PIU' SVARIATE ....
PER CHIUNQUE VOLESSE CIMENTARSI IN UN TENTATIVO CASALINGO, NOI VI PROPONIAMO LA NOSTRA RICETTA.

Occorrente:

1 chilo di farina 00
4 uova
11 cucchiai di zucchero
Un bicchierino di cognac o rum
100 grammi di burro sciolto ma non caldo
Buccia di un limone grattugiato
Una bustina di vaniglia (ancora meglio se i semi di una bacca di vaniglia)
Un bicchiere (da vino) di latte
Un pizzico di sale
Un cucchiaino di lievito per dolci
Zucchero a velo (da spolverare sulle chiacchiere una volta fritte)

1/2 litro di olio di semi di Arachide (o olio di oliva) per la frittura

Come funziona:

Sulla spianatoia disporre la farina a montagnola, creando un cratere nel centro. Versare lo zucchero, il burro ammorbidito, le uova, i semi di vaniglia, la buccia di limone grattugiata, il latte ed il sale. Lavorare con la punta delle dita gli ingredienti umidi, amalgamandoli grossolanamente tra loro, incorporare mano a mano la farina, e aggiungete il liquore. Lavorare fino ad ottenere una massa liscia e omogenea, che pulisca il piano di lavoro e sia abbastanza elastica. Potete svolgere questo passaggio aiutandovi con un robot da cucina, mettendo nella ciotola tutti gli ingredienti insieme, appassionatamente. A questo punto, lasciare riposare per almeno un’ora così la pasta si ammorbidisce e potete stenderla con più facilità.

Con l'ausilio di un mattarello o di una macchina stendipasta lavorate la sfoglia affinché sia sottile il più possibile (ca. 3mm). Con la rotella dentata ricavare dei rettangoli di circa 5×10 cm, che inciderete al centro con un piccolo taglio; tutto ciò per migliorare la cottura ed aumentarne la fragranza.
Fate scaldare l'olio fino alla temperatura di 180 °C e versare poche alla volte le chiacchiere da friggere. Una volta dorate adagiarle su della carta assorbente per frittura e, quando raffreddate cospargere di zucchero a velo.
Se vi piace, potete aggiungere allo zucchero a velo, della cannella in polvere, esalterà ulteriormente il gusto delle vostre chiacchiere.

Come sempre ... Buon Divertimento dal G LAB !!!

Enjoy






venerdì 18 gennaio 2013

FALAFEL - ORIGINAL RECIPE


AVETE INTENZIONE DI PREPARARE QUALCOSA DI DIVERSO E NON SAPETE COSA ?
PRENDETE CARTA E PENNA O ANCOR MEGLIO SALVATE QUESTA PAGINA TRA I VOSTRI PREFERITI, E A DARVI DELLE DRITTE CI PENSIAMO NOI :)
OTTIMI COME ANTIPASTO MA ANCHE COME SECONDO DA SERVIRE A PRANZO.

DI ORIGINE EGIZIANA,I FALAFEL SONO MOLTO APPREZZATI DAI PAESI ARABI MEDIORIENTALI, SIA PER IL LORO GUSTO MOLTO SPEZIATO CHE' PER LA SEMPLICITA' DEGLI INGREDIENTI E PER LA FACILITA' DI PREPARAZIONE.
ECCO A VOI LA RICETTA ORIGINALE.


DI COSA AVETE BISOGNO: 
400 grammi di ceci; 
una cipolla tritata; 
un mazzo di prezzemolo; 
due spicchi di aglio; 
2 cucchiaini di cumino; 
un cucchiaino di coriandolo macinato; 
olio per friggere; 
un pizzico di pepe; 
sale quanto basta.


COME FUNZIONA:
Mettere i ceci in ammollo in acqua fredda per almeno 24 ore. Dopo averli scolati passare nel frullatore assieme alla cipolla, all’aglio, ad un mazzo di prezzemolo, ad un cucchiaino di coriandolo macinato, al cumino, un pizzico di pepe e di sale.
Frullare l’impasto fino a quando si ottiene un composto fine ed omogeneo comunque per un tempo non inferiore al mezzo minuto. Lasciare riposare il composto nel frigorifero per un’oretta circa in un contenitore ben chiuso in modo da evitare che l’impasto prenda il sapore del frigorifero.
Tolto l’impasto dal frigorifero ricavarne delle palline della grandezza leggermente inferiore a quella di un uovo. Scaldare quindi l’olio per friggere in una padella e fare dorare le polpette girandole con molta attenzione e cura in modo che non si rompano. Ogni polpetta dovrà restare nell’ olio per circa 4 minuti.

Una volta tolte dall’ olio bollente le polpette andranno passate sulla carta assorbente e fatte asciugare bene sulla carta. 
Non riempire la padella di polpettine altrimenti la temperatura dell’olio scenderebbe troppo velocemente. I felafel possono essere serviti sia caldi sia freddi, a piacere. 
In genere vengono serviti assieme a del pane tostato oppure su un letto di verdura.

Noi vi consigliamo di abbinarli con salsa allo yogurt, (preparata con 3 cucchiai di yogurt, 3 cucchiai di maionnaise ed il succo di 1/2 limone) e con cetriolini sottaceto.

Nota: potrebbe accadere che il composto, una volta frullato e messo in frigorifero, abbia una consistenza tale che non si riescono a formare delle polpette in quanto perdono di consistenza rompendosi: in questo caso è possibile aumentare la consistenza della pasta aggiungendo un pochino di farina. 
La consistenza dipende molto dal tipo di ceci che vengono usati per la preparazione dei felafel.

BUON DIVERTIMENTO DAL G LAB !


sabato 12 gennaio 2013

GASTROLAB-IDEE FINGERFOOD STYLE




Basta un tocco di creativita' e tutto sembra piu' bello e piu' buono.

PRALINE DI FORMAGGIO DI CAPRA RICOPERTE DI PAPRIKA, ERBA CIPOLLINA, FARINA DI COCCO, CURRY, FARINA DI MANDORLE, GRANELLA DI NOCCIOLE E ....
A VOI LA FANTASIA !
BUON DIVERTIMENTO :)

venerdì 11 gennaio 2013

UN ANTIPASTO SFIZIOSO - L' HUMMUS DI CICERCHIA


L'hummus è una deliziosa crema tipica del Medio Oriente; viene servita come "meze", ovvero piccolo antipasto da gustare prima delle altre pietanze. 
L'hummus viene preparato con ceci e tahina, una particolare pasta di sesamo, detta anche burro di sesamo, molto diffusa in Turchia e nel Vicino Oriente.
La particolarità dell'hummus di ceci è il suo sapore: delicato, per la presenza dei ceci  e della tahina, ma anche un po' asprigno, poiché alla preparazione viene aggiunto del succo di limone che conferisce il giusto equilibrio di sapori a questa ricetta. Lo si gusta al meglio con delle verdure crude.
Oggi però vi proponiamo una variante: L' HUMMUS DI CICERCHIA.


Ingredienti:
150 gr di cicerchia decorticata (pesata cruda)
1  pezzetto di alga kombu 
3 cucchiai di semi di sesamo
Zenzero fresco 1 cm
Sale, masala indiano
Olio extravergine d’oliva,
Salsa di soia


Procedimento:
La cicerchia decorticata non ha bisogno di ammollo, basta lavarla bene e cuocerla in acqua con un pezzetto di kombu. Salare a fine cottura. In circa 30 min sarà cotta.
Scolarla, conservando l’acqua di cottura.
Nel tegame di cottura aggiungere i semi di sesamo, lo zenzero tagliato a piccoli pezzi, il sale, le spezie e poca salsa di soia.
Frullare con il frullatore ad immersione, aggiungere l’acqua di cottura sino ad ottenere un composto morbido e cremoso.
Se dovesse risultare troppo morbido basta rimettere la pentola sul fuoco pochi istanti.
Assaggiare e aggiustare il sapore assecondando i propri gusti personali. Si consiglia di prepararla il giorno prima e conservarla in frigorifero, si addenserà e i sapori si amalgamano meglio.
Prima di servirla, ammorbidirla con un cucchiaio ed un goccio di olio di Oliva
Provate questa variante ..... la cicerchia è più delicata dei ceci.
A voi la scelta e come sempre ... Buon Divertimento!





giovedì 10 gennaio 2013

SOSTITUIRE IL PANE CON IL RISO; IL RISO NERO



In Cina, il riso nero, esiste da molto, ma per le difficoltà di coltivazione era riservato, sino all’Ottocento, alle tavole dell’Imperatore e della sua corte. In Italia non era mai arrivato prima per la difficoltà della varierà ad adattarsi ai climi nostrani. La leggenda narra che fosse apprezzato alla corte degli antichi imperatori, unici consumatori del tempo, per la sua rarità. Infatti la diffusione nelle colture era limitata a causa della ridotta produttività di questa pianta. Ancora oggi in Cina il riso nero è considerato un alimento prezioso ed è consumato da persone anziane, da gestanti, da malati per la ricchezza di proteine e di sali minerali (ferro, manganese, selenio).

Oggi in Italia è coltivato principalmente nelle province di Vercelli e Novara.

Il Venere è un riso dal chicco piccolo e profumato, con un aroma che ricorda il pane appena sfornato, tipico dei risi orientali. L’aroma lo si percepisce annusando da vicino i chicchi crudi e diventa sempre più incisivo grazie all’azione del calore della cottura. Il riso Venere appartiene alla classe Japonica. Il colore del chicco è ebano, mentre quello delle spighette tende al grigio. La pigmentazione scura del prodotto finito è data dalla presenza di un pericarpo (l’involucro del seme) nero. I pigmenti presenti sullo strato esterno appartengono alla classe dei  metaboliti antiossidanti. Il prodotto è un riso integrale che non viene sottoposto ai trattamenti che lo privano dei tegumenti. Infatti, grazie ad un diverso tipo di macinatura viene rimossa esclusivamente la buccia, parte non edibile del prodotto, permettendo così di ottenere un riso più ricco e stabile in nutrimenti. È considerato un’importante fonte di fibre.

LA NOSTRA RICETTA:


CUPOLE DI RISO VENERE CON SALSA DI SPINACI E SALMONE

Ingredienti:
200 g di riso venere
150 g di salmone
150 g di spinacini freschi
un bicchiere di latte di riso o soia
un cucchiaio di farina di riso
1 cipolla media
sale
pepe

PREPARAZIONE:
1- Tagliare al cipolla a fettine sottili.
2- Stufarla in una padella antiaderente con poco zucchero.
3- Aggiungere il salmone tagliato a piccoli pezzettini e le foglie di spinacino.
4 - Far saltare e poi aggiungere il latte di riso e poco dopo la farina di riso.
5 - Cuocere il riso venere in acqua poco salata.
Scolarlo e metterlo negli stampini di silicone per fargli prendere la forma.
6 - Servire la salsa calda o fredda con sopra il riso sformato.
Guarnire con foglie di spinacino.



Buon Divertimento !


martedì 8 gennaio 2013

DATTERI RIPIENI CON MASCARPONE E NOCI


Ecco un' idea per smaltire alcuni dolci che vi sono avanzati durante il periodo natalizio, i Datteri ripieni al Mascarpone e Noci. Un dessert semplice, veloce nella preparazione e dal costo veramente ridotto.

Ingredienti:
24 datteri
100 gr di mascarpone
50 gr di zucchero a velo
½ cucchiaio di cannella in polvere
Necessari:
sac à poche
Persone: 4


I datteri con il loro gusto dolce sono perfetti da mangiare a fine pasto. Un modo ancora più goloso per gustare questo frutto è prepararli ripieni di mascarpone e noci.
Amalgamate ben lo zucchero a velo e il mascarpone, aggiungendo anche un cucchiaino di cannella in polvere. Aprite a metà i datteri e privateli dei loro noccioli.
Mettete il composto di mascarpone in una sac à poche, riempite i datteri e decorate ciascuno di essi con mezzo gheriglio di noci.

Lasciateli raffreddare in frigo almeno due ore prima di servirli.
Un piccolo segreto per rendere i vostri datteri ripieni di mascarpone e noci ancora più prelibati: aggiungete alla farcitura un bicchierino di rhum o limoncello.
Buon Divertimento !