giovedì 28 febbraio 2013

La Puddhica Pasquale ... il Salento fra Gusto e Tradizione

La Puddhica Salentina

Denominata "Cuddhura" detiene numerosi sinonimi come: Cuddhura cu l’oe, palomba, palummeddhra, panareddhra, puddhica, puddhica cu l’oe o Puddhricasciu.


Cuddhura, dal bizantino kollùra, è un tipico dolce pasquale di antichissima origine e diffuso in tutto il Salento, ove da paese a paese, assume le più diverse denominazioni quali: cuddhure cu l’oe, palombe, palummeddhre, panareddhre, ecc…. .
Oggi sono preparate anche  in versione dolce con della pasta da biscotti (Panareddhra). Ma non è stato sempre così: originariamente, infatti, erano preparate con della comune pasta di pane sagomata a forma di colomba, panierino, galletto, bambola e guarnite con uova con il guscio. La pasta veniva semplicemente pennellata in superficie con l’uovo sbattuto per conferirgli un aspetto lucido, esteticamente più accattivante. Era un pane rituale e come tale non si pretendeva che dovesse avere un sapore particolarmente grato. In passato, durante la Quaresima si manteneva uno stretto digiuno durante il quale era rigorosamente vietato “‘ncammarare” ovvero consumare carne uova e persino formaggio, quindi quando il mezzogiorno del Sabato Santo cadeva il panno e le campane annunziavano la Resurrezione, si rompeva immediatamente il digiuno, mangiando questa sorta di ciambella con le uova.
Quelle a forma di animale (solitamente galletto) o di bambola, venivano donate ai bambini e nessun giovane da ragazzo poteva esimersi dal regalarne una, generalmente a forma di panierino, alla “zita” . Tradizioni analoghe permangono nelle altre province della Puglia, ma anche in Grecia e, soprattutto, in Albania.
In Puglia la tradizione è ancora molto osservata ma oggigiorno è più probabile che siano preparate a base di pasta dolce.

Noi vi consigliamo questo procedimento.

Di cosa avete bisogno:

1 kg di Farina
300 gr di Zucchero
230 gr di Burro 
5 gr di ammoniaca
8 uova 
8 uova per farcire 

Come Funziona:

Ponete la farina su una spianatoia e mettete nel centro del cratere lo zucchero, il burro, l'ammoniaca e 8 uova. Impastate tutti gli ingredienti, fino a ottenere una pasta liscia e omogenea. Tirate una sfoglia con il matterello, di circa 4 o 5 mm, poi ritagliate la forma desiderata e ponetevi sopra un uovo con tutto il guscio, che avrete tenuto a bagno in acqua e bicarbonato per una decina di minuti e sciacquato sotto acqua corrente. Bloccatelo con listarelle di pasta, o treccine, ottenute lavorando la pasta stessa, spennellate con un uovo sbattuto affinchè diventi lucido dopo la cottura e decorate con granella di zucchero, codette  colorate o piccoli confetti. Infornate per circa 20 minuti, in forno preriscaldato, a 215°C.

E come sempre Buon Divertimento dal GLAB !

lunedì 11 febbraio 2013

San Valentino 2013 al G LAB

SAN VALENTINO AL G LAB

Una cena dedicata a tutti gli innamorati e a tutti coloro che hanno voglia di trascorrere una serata al fianco della propria anima gemella, in compagnia di ottima musica, di un menù ricercato e della giusta atmosfera ... 


...Flan di Carciofi violetti ai sentori piccanti
Cestino di Pasta Fillo con Verdure Grigliate e salsa acida
Frittelle al Sapore di Mare

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Strozzapreti al Ragù di Pesce Spada con Pomodorini, Rucola e Peperoncino



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Calamaro Ripieno, Cous Cous Mediterraneo, Salsa al Pesto di Capperi


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MilleFoglie con Crema di Nocciole, Panna fresca montata e Salsa ai Frutti di Bosco



Flủte di Prosecco e Coperto inclusi € 15.°°  pp


E.... per chi non lo sapesse, piccole curiosità dal mondo sulla festa di San Valentino 



Il giorno di San Valentino non è una festa d’appannaggio solamente italiano. Ogni Paese nel mondo ha tradizioni da cui si possono attingere idee. Curiosità e divertimento sono assicurati.

In Spagna San Valentino si celebra regalando il simbolo della passione per eccellenza, la rosa rossa. Negli Stati Uniti viene festeggiato da tutti, anche dai bambini che si scambiano biglietti disegnati con i personaggi dei cartoni animati preferiti.

In Brasile, Paese vivace e sede di numerosi siti Unesco, esiste la festa ma in un diverso giorno dell’anno, il 12 giugno e i festeggiamenti iniziano già la sera della vigilia celebrando Sant’Antonio, patrono protettore degli innamorati.

Le tradizioni in Cina, invece, prevedono che il settimo giorno del settimo mese lunare sia una data legata ad una leggenda che narra di un amore impossibile tra una fata ed un comune mortale, separati dalla Via Lattea. Si crede che ogni anno, nel medesimo giorno, gli uccelli creino un ponte affinché i due amanti possano incontrarsi. Nel Paese del sorriso, la Thailandia, ci si riunisce per la Festa degli Innamorati solamente quando si è presa la decisione di sposarsi.

Tra tutti i modi di celebrare San Valentino, forse, la nazione che segue la tradizione più particolare è il Giappone. Questa è una festa è sentita soprattutto dai giovani ed è usanza che le ragazze regalino cioccolatini agli uomini. I destinatari dei regali, però, non devono essere necessariamente mariti o fidanzati ma anche colleghi, amici o datori da lavoro. Gli uomini che hanno ricevuto un regalo per San Valentino, hanno poi l’obbligo di ricambiare un mese dopo, il 14 marzo, donando del cioccolato bianco nella giornata denominata White Day. L’origine della festa risale al 1936 quando la ditta dolciaria Kobe tentò di introdurla in Giappone senza però ottenere successo. Venne fatto un altro tentativo di incrementare le vendite nel 1952 senza variazioni di risultato e solamente nel 1958 la Mary’s Chocolate Company, una ditta di cioccolato di Tokyo, riuscì ad introdurre la ricorrenza che da allora ha acquisito sempre più importanza nel Paese.

Per evitare fraintendimenti, esistono due tipi di cioccolatino: il Honmei choco viene donato solamente al ragazzo di cui si è innamorate mentre il Giri choco è legato a sentimenti di amicizia e riconoscenza.E voi, quale regalerete?